domingo, 17 de noviembre de 2013

DIONISO



XX 
DIONISO


E se la vita fosse piú che il Nettare che viene dalle tue labbra?

Se fossi certo che aldilá dell'ambrosia delle tue cosce

Corre per il firmamento un soffio leggero;

Un alito di nube nera, di stella Oscura

Che tutto redime,

tutto accomoda?

Non immagino niente

aldilá della transizione dei tuoi affluenti:

Tutto ció che verte alla frutta del tuo sesso

Possiede quel liquore, la bibita, quell'elisir

Che derivano solo dal tuo odore,

Dalla tua euforia;

Il piatto condito e squisito delle tue gambe.

Mi perdo nei tuoi beveraggi

E non credo che il mondo sia diverso

Oltre questi estratti

Nè Zeus nella sua mutazione vaccina,


Nè Efeso nello sciogliersi delle sue carni,

Né Faon di Lesbia nel rinnovamento delle sue vesti

Hanno rinunciato alla corroborante delizia di ubriacarsi nelle acque

della tua pelle.

Come un cittadino di Elide

Ho conosciuto il cosmo concesso per il tuoVino;

Gli arcani staccati della tua Rosa dionisiaca.


I satiri,

I cortéi,

Le valchirie

Sanno che questo é una veritá di ferro:

Tutto quello che emana contiene il dolce paradigma del

licenzioso,

L'ignominia di mescere i bicchieri,

La sventura di curare la bocca desiderosa

precipitandosi al bacio.

E se la vita comincerá su un'altro margine?

Se la Vite che pende dai fili del tronco

Troverá un altro destino dopo la morte?




WINSTON MORALES CHAVARRO
Traducción: LOREDANA MARTORI


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